Consulenza finanziaria

 

Impatti della modalità di remunerazione, della Consulenza Finanziaria, sulla fiducia dell’utente.

Fonte: Gaetano Megale

L’ipotesi della abolizione degli inducement pone un interessante interrogativo: quali potrebbero essere gli effetti del cambiamento della modalità di remunerazione della consulenza, da commissioni sui prodotti a parcella, sulla relazione fiduciaria tra consulente e utente?
Di primo acchito, si potrebbe ipotizzare che la remunerazione a parcella della consulenza, riducendo obiettivamente i potenziali conflitti di interesse, possa in qualche modo generare maggiore fiducia nella relazione professionale.
Tuttavia, la letteratura internazionale a questo proposito non evidenzia indicazioni univoche e ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che la fiducia tra consulente finanziario e utente è influenzata non solo dalla modalità di remunerazione ma da almeno 24 diversi fattori.
In ogni caso, alcuni studi multifattoriali hanno mostrato che la modalità di remunerazione a parcella risulta influire positivamente nel generare la fiducia in quattro casi specifici: 1) nella istaurazione iniziale del rapporto tra cliente e consulente finanziario; 2) con utenti con poca esperienza di una relazione di professionale con un consulente finanziario; 3) con utenti con esperienze precedentemente insoddisfacenti; 4) con consulenti finanziari con una ridotta esperienza professionale.
In altre parole, una modifica della modalità di remunerazione non dovrebbe avere implicazioni negative sul rapporto fiduciario per i consulenti finanziari di lungo corso e che hanno istaurato un rapporto di fiducia con utenti soddisfatti dalla relazione professionale.
Comunque, indipendentemente dalle modalità di remunerazione, la fiducia degli utenti è correlata con l’aspettativa che i costi siano comunicati chiaramente e in anticipo.
Una ultima interessante notazione: sembra che i consulenti finanziari obbligati al passaggio di remunerazione, da commissioni a parcella, non percepiscano nessun cambiamento della propria affidabilità. Se ne deduce che se un consulente è inaffidabile, il divieto delle commissioni non lo renderà più affidabile.
 

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