I cambiamenti hanno un costo, conseguenze ed opportunità!
E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che la crisi legata alla malattia Covid-19 ha cambiato molti aspetti della nostra vita:
alcuni forse in maniera irreversibile e anche se il motivo scatenante è stato tragico, ci accorgiamo che il cambiamento fortunatamente è e sarà positivo in molte casi, come nell’ambito della pianificazione finanziaria delle persone.
Tutti i cambiamenti hanno un costo, delle conseguenze e un impatto sul modus operandi del risparmiatore: l’ultima crisi finanziaria del 2008 ha fatto capire al risparmiatore che non poteva delegare completamente il proprio “destino finanziario”( a una Banca, a un Istituto Finanziario o a una persona) senza cercare di capire, almeno a grandi linee quali obbiettivi, pianificazione e strumenti venivano scelti per gestire a propria situazione .
La crisi attuale ha rafforzato nel risparmiatore l’idea che la competenza, propria ancorché minima ma soprattutto la competenza del proprio Consulente, è fondamentale per tutelare la propria posizione patrimoniale ed affrontare con serenità tutti gli incidenti di percorso della propria vita: un problema personale, lavorativo o una crisi finanziaria mondiale.
Un recente sondaggio effettuato da Columbia Threadneedle Investments su un campione rappresentativo di italiani rivela che il 42% dei risparmiatori, in
occasione della crisi coronavirus ha deciso di affidarsi ad un Consulente Finanziario.
Anche in questa occasione abbiamo visto molti piccoli risparmiatori disinvestire nonostante tutta la storia finanziaria degli ultimi decenni abbia dimostrato che la scelta più logica e conservativa è rimanere investiti: purtroppo, soprattutto chi si affida al “fai da te” invece che avvalersi di un professionista, rimane propenso a vendere in situazioni di volatilità come quella attuale, trasformando le perdite “virtuali” ( non dimentichiamo che gli shock finanziari hanno sempre portato ad un “rimbalzo” successivo) in perdite reali.
Il sondaggio infatti conferma queste affermazioni dato che il 65% degli intervistati ha rivelato di essersi pentito delle scelte finanziarie compiute prima della crisi, sia i giovani (in numero più elevato) che gli over 65 ritengono che avrebbero potuto agire diversamente, adottando un piano finanziario più adeguato, con un orizzonte temporale più ampio, con maggiore diversificazione e soprattutto pianificato insieme ad un Consulente Finanziario.
C’è anche un’altra conseguenza scaturita da questa situazione: ben il 44% degli intervistati ha dichiarato di essere diventato più avverso al rischio e questo può diventare un problema per la ripresa dell’economia dato che nei conti correnti italiani (fonte ABI) sono “fermi” ben 1600 miliardi di Euro.
La speranza è che oltre al 17% degli intervistati, che ha affermato di avere già deciso di avvalersi in futuro di un Consulente Finanziario, molti altri li seguano: è innegabile che questa crisi abbia messo in difficoltà molte persone, famiglie e aziende ma è altrettanto vero che chi l’ha affrontata insieme al proprio Consulente Finanziario ha limitato molto i danni e laddove il professionista si rivelato veramente capace, gestendo in maniera dinamica il portafoglio (è fondamentale agire rapidamente in maniera selettiva per limitare le perdite) il risparmiatore ha anche inaspettatamente scoperto che si possono sfruttare al meglio le opportunità che il mercato offre anche nelle situazioni difficili”.
Non sempre i detti e proverbi popolari sono azzeccati o forse, in alcuni ambiti, come quello del risparmio e degli investimenti, vanno semplicemente corretti: Il famoso “Chi fa da se fa per tre” lo modificherei in “Chi fa con il proprio Consulente, fa bene per sé!”