Io, consulente di Poste, non cambierei mai società…ma forse si!
Lettera inviata a Bluerating, circa 2 anni fa, da un lettore
Parla della propria esperienza positiva come consulente in Poste Italiane, ma attenzione, dopo questa lettera ne invierà un’altra…
Fonte: Bluerating
“Buongiorno, vi scrivo sapendo già che questa lettera scatenerà non poche polemiche (io le chiamo anche invidie) e vi chiedo perciò di rimanere anonimo nel caso vogliate pubblicarla. Sono un ragazzo di 30 anni, iscritto da due anni all’albo dei consulenti finanziari, e lavoro da cinque in Poste Italiane, dove sono entrato dopo essermi laureato in economia aziendale. Ebbene non cambierei mai posto di lavoro, vi spiego perché.
Rispetto ad altri miei colleghi che lavorano in altre realtà innanzi tutto qui in Poste io possiedo un contratto da lavoro dipendente, elemento che mi da la serenità emotiva di svolgere al meglio il mio lavoro, sia per me che verso i miei clienti. Chi ha il contratto di agenzia secondo me è costantemente sotto scacco della mandante e così facendo si piega a vendere prodotti che la banca spinge, appunto per non farsi mandare via.
Inoltre Poste mi ha accompagnato passo passo durante tutta la mia esperienza lavorativa, esperienza che poi mi ha portato anche a iscrivermi all’albo. Qui da noi i consulenti sono rispettati e trattati alla pari degli altri dipendenti, cosa che spesso non capita ad altri miei colleghi. Infine le Poste, per loro natura, mi portano a contatto costantemente costante con persone straniere e il fatto di poterle aiutare a gestire le loro finanze e a garantire loro un futuro sereno in Italia mi riempie di orgoglio. Personalmente consiglierei a ogni mio collega di venire in Poste, lo dico davvero, anche perché abbiamo tanti prodotti finanziari decisamente meno costosi di tanti altri e questo non può che essere un beneficio per i risparmiatori. Spero non mi attaccherete ma queste valutazioni mi vengono dal cuore. Buona giornata.”
Ed ecco la seconda lettera, dello stesso lettore, inviata il 12/01/24 a Bluerating
Io, ex consulente di Poste, faccio mea culpa
Fonte: Bluerating
“Gentile redazione di Bluerating, vi seguo sempre con piacere e vi scrivo dopo che avevate pubblicato una mia lettera tempo fa (qui l’articolo). Sento il dovere di farlo perché la scorsa volta ero intervenuto in maniera forse troppo affrettata nel valutare quanto il modello di consulenza di Poste Italiane fosse il migliore disponibile sul mercato. Lo dico facendo mea culpa, anche in relazione alla discussione sui social che derivò dalle mie parole, dalla quale ho preferito escludermi perché fermamente convinto (oggi dico a torto) della mia visione. Sono passati quasi due anni da quelle mie parole e oggi, complice anche un andamento dei mercati non semplicissimo da gestire e una crisi geopolitica evidente che allora non sussisteva, ho compreso che in momenti complessi il mestiere di consulente richiede un certo grado di libertà e assistenza tecnica che solo le realtà specializzate sul mercato possono offrire.
E’ stata infatti proprio la difficoltà personale nella gestione ottimale della clientela tra il 2022 e l’inizio del 2023, unita al passaggio di un mio caro collega e amico a una importante realtà dell’advisory italiana, a convincermi a provare una nuova avventura professionale lontano dalla “confort zone” (che poi ormai confort zone non era, per motivi personali) di Poste Italiane. Ebbene, a quasi un anno dal mio passaggio, posso dirvi che non sono minimamente pentito. Rimarrò sempre grato a Poste, ma ora sento di avere fatto un passo avanti nella “maturità” della mia professionalità, cosa che a quasi 33 anni è fondamentale fare. Non mi manca il contratto da dipendente perché ho compreso che la consulenza è prima di tutto un’attività imprenditoriale al servizio della comunità e solo vivendola così può esprimere al meglio il proprio apporto personale e quello sociale. Per fare consulenza serve spirito di iniziativa e il supporto di strumenti articolati, unitamente a una offerta il più possibile ampia e flessibile. E questo, lo ribadisco, è qualcosa che solo chi fa consulenza da sempre, mettendo al centro i professionisti, può offrire. Sperando nella pubblicazione, vi ringrazio per l’attenzione.”