Mediobanca analizza le fee

Mediobanca analizza le fee: Fineco al top, B.Generali e Mediolanum migliorano, Azimut “rimandata”

Un report di Mediobanca mette a fuoco Banca Generali, Mediolanum, Azimut, Fineco e Anima.

Fonte: Citywire

Nel 2017, Mediobanca ha pubblicato una nota dettagliata contenente i risultati dell’analisi di 113 fondi che rappresentavano 50 miliardi di euro di AuM, ovvero un terzo del patrimonio gestito dai quattro “raccoglitori” di asset quotati. I risultati principali di di quella ricerca erano i seguenti:

  • I fondi comuni d’investimento hanno avuto spese correnti medie di circa 300bps nel 2016 – troppo alte, ad avviso degli analisti;
  • 29 fondi (che rappresentavano il 27% dell’AuM del campione in analisi) hanno guadagnato una performance fee, nonostante i clienti abbiano perso denaro durante l’anno;
  • Includendo le commissioni di performance, i fondi hanno applicato una media (ponderata per l’AuM) di 363bps.

Questo significa che le spese correnti e le commissioni di performance hanno eroso il 50% della performance lorda riportata da quei fondi (cioè 756bps) nel 2016. Di nuovo ingiustificabile per gli analisti.

Questa volta, la banca ha esteso la portata dell’analisi a 330 fondi, che rappresentano un totale di circa 120 miliardi di euro di AuM, quasi tre volte la portata rispetto alla precedente ricerca. In questo esercizio, Mediobanca aggiunto Anima all’analisi.

Per ogni società, ha selezionato i 40 maggiori fondi comuni di investimento per asset in gestione e per categorie (azionari, bilanciati, flessibili, multi-asset e a reddito fisso), tenendo conto di ogni classe dei fondi e della ponderazione dei costi e delle prestazioni per la dimensione di un fondo specifico.

Per rendere il confronto tra le società ancora più completo, Mediobanca non ha limitato l’analisi ai primi 40 fondi per AuM di ogni società. Ha anche analizzato i primi 20 di ogni categoria. O i primi 5/10/15 se una categoria specifica non offriva un campione abbastanza ampio.

 

 

 

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